Episodio 15 –
In quali situazioni di public e personal speaking, è meglio stare zitti?
Se le vostre parole non sono migliori del silenzio, dovreste restare zitti.(Proverbio cinese)
Perché in alcune situazioni è meglio tacere?
Orma lo sai: la nostra missione è aiutarti a far sentire la tua voce e ad esprimere al meglio ciò che Sai e ciò che Sei. E al tempo stesso esistono delle circostanze in cui esprimersi non è la scelta migliore, anzi, sarebbe controproducente. In questi casi è meglio evitare di parlare, stare zitti.Ci sono delle situazioni in cui se ti esprimi quello che può succedere è che si rovini la relazione con chi hai di fronte o che tu sperimenti una sensazione di disagio, di confusione, di insuccesso con una conseguente percezione di calo del valore che dai a te stesso (auto-stima).I momenti di parola dovrebbero portare a tutto il contrario. Ogni volta che fai sentire la tua voce questo deve costituire un contributo per te e per chi ti ascolta, la tua voce può concretamente aiutarti a rinsaldare e costruire solide relazioni, a far succedere ciò che desideri, a farti sentire più sicuro del tuo valore e a vivere con più convinzione e chiarezza i tuoi valori.Per questo è importante identificare in quali casi è meglio RIMANDARE il momento di parola!
Quali sono le situazioni di Public Speaking in cui è meglio evitare di parlare?
Nell’ambito del Public speaking c’è un grande avvertimento che ti vogliamo dare: meglio evitare il tuo speaking moment se non credi in quello che devi dire, non senti passione per il tuo argomento. Lo sappiamo bene che non sempre sei tu a scegliere di cosa parlare. Magari ti assegnano un argomento per una convention o devi relazionare tu su un tema che non ti appassiona. In questi casi il grosso rischio è che la tua relazione o il tuo intervento arrivi tiepido, poco coinvolgente a chi ti ascolta. Se ti è possibile proporre di cambiare argomento, provaci! Oppure trova quell’angolatura personale da cui puoi trattare quell’argomento in modo che ti coinvolga e appassioni di più.L’invito che ti facciamo è Trova la passione prima di parlare! Altrimenti sarà fiato sprecato, fatica sprecata, tempo sprecato per chi ti ascolta.Per coinvolgere e dare il tuo contributo a chi hai di fronte, TU devi essere la prima persona coinvolta.
E in ambito più personale, quando è meglio stare zitti?
Esistono 5 circostanze in cui è meglio rimandare il tuo momento di parola. Noi siamo cadute mille volte in queste trappole e ti possiamo assicurare che tutte le volte in cui abbiamo ignorato queste regole generali la nostra comunicazione non è stata efficace, non siamo riuscite a raggiungere gli obiettivi per cui avevamo deciso di aprire la bocca!
1. Evita di parlare se non hai ben chiaro il tuo obiettivo!
Se non hai ancora chiaro cosa vuoi ottenere da quella conversazione e senti solo il bisogno di sfogarti, evita di farlo. Il tuo scopo infatti non è parlare solo per dare aria alla bocca ma perché le tue parole producano degli effetti.Se non hai chiarezza su ciò che vuoi dire o chiedere al tuo interlocutore, prima chiarisciti questo punto!
2. Evita di parlare se sei arrabbiato!
Devi sapere che ci vogliono un minimo di 45 minuti per dissipare il cortisolo (l’ormone dello stress) che abbiamo in corpo quando siamo arrabbiati. Se sei arrabbiato e cerchi comunque di affrontare la questione prima di questo tempo è altamente probabile che il tuo tono di voce, la tua mimica facciale e più in generale il tuo linguaggio del corpo tradiscano il fastidio che provi. Questo diventa controproducente per te perché il linguaggio del corpo trasmette più di metà del significato del tuo messaggio e quindi anche se scegli le migliori parole il tuo interlocutore reagirà al tuo stato e di tutto quello che dici potrebbe rimanergli solamente la sensazione di essere stato trattato male.
3. Evita di parlare se non è il momento giusto!
Potrebbe sembrare banale, ma non lo è. A volte a fare tutta la differenza è una questione di minuti. Ciò che rende difficile seguire questo principio è che quello che può essere il momento ideale per te, magari non lo è per il tuo interlocutore. Ed esempio se sei in macchina con il tuo partner e lui sta guidando sotto la pioggia, mentre tu sei comodamente seduta di fianco a te potrebbero venire in mente centinaia di importati argomenti di cui parlare – finalmente! – mentre le sue risorse attentive sono concentrare sulla strada e questo riduce drasticamente la possibilità di ascoltarti davvero.Qui ti può salvare una semplicissima frase di rito. Quando vuoi intavolare un discorso chiedi: “è un momento buono per te per parlare ora?” Se la risposta è affermativa procedi, altrimenti chiedi “devo dirti una cosa importante. Quando ne possiamo parlare?” lasciando la responsabilità all’altro di scegliere il momento.
4. Evita di parlare se il dialogometro segna zero!
Il dialogometro è quello strumento interiore che registra la disponibilità al dialogo e al confronto di una persona.In alcuni momenti anche tu stesso puoi sentire di essere molto aperto al confronto ed in altri momenti no.E così è per gli altri. Magari anche tu conosci persone convinte di aver sempre e solo ragione loro, che tipicamente ascoltano poco e parlano molto. Si dice che non basta essere abile in qualcosa – ad esempio nel parlare e farci capire – ma è importante anche saper scegliere le proprie battaglie…ecco…è anche questo il caso.Se hai un collega con cui al momento il dialogometro segna 0 sai che spenderai meglio il tuo tempo a trovare dei modi per conviverci piuttosto che fargli cambiare idea su qualcosa.Attenzione che questo non diventi una scusante per te per non affrontare le questioni importanti. Se vuoi un consiglio per far alzare il segno del dialogometro eccolo: inizia TU per primo ad ascoltare le ragioni dell’altro!
5. Evita di parlare se hai un carico pesante e il ponte della relazione traballa!
C’è un’ultima circostanza in cui è meglio stare zitti e rimandare il tuo momento di parola, ed è se hai una cosa grossa, importante, pesante da dire, ma la relazione con l’altro al momento non è forte. Per capire questo ponto ti aiuta una metafora: le relazioni che hai con le altre persone possono essere paragonate a dei ponti: alcune sono forti, capaci di sostenere sfide e problemi, altre sono più deboli e traballanti e anche una virgola messa male rischierebbe di destabilizzare quel rapporto.E oltre al tipo di relazione c’è il tipo di messaggio. Ci sono delle comunicazioni che pesano poco, richiedono poco sforzo per essere capite ed ascoltate e ci sono argomenti più pesanti, che richiedono apertura e disponibilità all’ascolto.Il nostro consiglio qui è – ogni volta prima di parlare – di fare una valutazione interna del carico che stai portando e poi chiederti quanto forte è la relazione che ti lega a quella persona.Se non lo è abbastanza per reggere il tuo carico allora è meglio dedicare il tuo tempo a rafforzare la relazione prima di affrontare la questione.
Dei modi per rafforzare le relazioni sono passare del tempo facendo cose leggere e divertenti con l’altro, dargli il tuo ascolto o il tuo aiuto.
Freud un giorno disse “Uno è padrone di ciò che tace e schiavo di ciò di cui parla”.
A noi non piace molto il concetto di schiavitù ma condividiamo il punto della responsabilità che ognuno di noi ha di tutto ciò che decide di dire – e di non dire.
Prenditi le tue responsabilità, scegli le tue battaglie e sii re o regine – anziché schiavo – delle tue parole, sceglile con con cura e seleziona le circostanze migliori in cui portarle all’altro!
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